Il graphic designer di Lione, Jérémy Barrault ha recentemente intrapreso un progetto piuttosto insolito: progettare un carattere tipografico per un dialetto inventato, sotto richiesta del cantante Nosfell.
Barrault ha spesso lavorato su progetti basati sulla musica e ha iniziato questo progetto ideando un font per Nosfell l’anno scorso. Oggi questo font è diventato un vero e proprio codice alfabetico.
Il nome d’arte completo di Nosfell, Labyala Fela Da Jawid Fel, significa “Colui che cammina e guarisce“; e la sua lingua inventata Klokobetz attinge a suoni provenienti da lingue africane, asiatiche ed europee.
“Mio padre parlava sette lingue ufficiali. Il Klokobetz era la numero otto, una lingua inquietante che ha inventato e riservato a conversazioni personali segrete con me durante la notte“, dice il cantante. “Si è trasferito quando avevo 12 anni, e durante la mia adolescenza, ho iniziato a lavorare su una versione scritta dell’alfabeto. Provare a tradurlo con l’alfabeto romano non è mai stato sufficiente: ho dovuto immaginare più accenti e dittonghi, così ho iniziato a disegnare segni sulla carta“.
Barrault incontrò per la prima volta il lavoro di Nosfell ad un concerto nel 2007 e ha lavorato sul suo poster del tour nel 2016 per sviluppare un carattere tipografico unico che esprimesse visivamente il Klokobetz.
“All’inizio, ho guardato molti script per avere ispirazione, ma mi sono subito reso conto che il progetto era diverso da tutti gli altri caratteri tipografici che incontravo: il Klokobetz è un linguaggio completo con la sua grammatica e sintassi particolare.” Nosfell inizialmente abbozzò come funzionava l’alfabeto Klokobetz. Queste idee sono state poi tradotte dal designer sotto forma di lettere tracciandoli su una griglia e regolando le forme per creare un insieme coeso di caratteri. Le lettere assunsero naturalmente uno stile calligrafico, quasi come le lettere arabe con un accenno all’estetica dei simboli matematici e degli script hindi.
Le forme delle lettere sono sans serif e leggermente off-kilter, con un senso ritmico che mira a rappresentare visivamente i suoni e i toni sottili delle parole pronunciate in Klokobetz.
“Per me, Klokobetz è un’espressione poetica di un’estensione dell’anima, una fantasmagoria di ciò che avrebbe potuto essere prima del mito di Babele. È un modo grafico e musicale per affrontare le domande dell’umanità sul linguaggio e le sue origini.”
Nosfell
Fonte articolo originale: https://www.creativeboom.com/inspiration/how-do-you-design-a-font-for-a-fictional-language/